Ho una scabrosa confessione da farvi ( le femministe insorgeranno dalla tomba): dopo la laurea lo scopo della vita per me era quello di innamorarmi, sposare un uomo possibilmente in grado di mantenermi e mettere al mondo un paio di marmocchi.
Tutto il resto per me aveva un valore relativo. Non guardatemi cosi male: per divertirmi, mi ero divertita abbastanza,(dopo un pò ballare sui cubi stanca e mi ero scocciata di uscire con gli amici tutte le sere) e nel mio petto non batte un cuore di donna in carriera.
Si , la laurea l' avevo presa volentieri perchè qualcosa nella vita bisogna pur fare ma nel panorama di stage infiniti, lavoretti mal pagati e poco qualificati che mi si era schiuso dopo l'università non riuscivo a scorgerci grandi orizzonti di soddisfazione personale.
A quel punto mi si è posta la famosa domanda: " Adesso che sono grande che cosa farò nella vita?".
E visto che non nè la stoffa per fare l'imprenditrice nè volevo cambiare il mondo o inseguire una passione divorante, la risposta è stata chiara: trovare marito e riprodurmi.
Purtroppo sapevo bene che non sarebbe stato facile perchè ero già in ritardo di anni con la tabella di marcia.
La mia vita amorosa fino a quel momento era stata un perfetta applicazione della legge di Murphy: quando mi piaceva qualcuno, questo non mi guardava neppure e invece avevo un gran successo con quelli che non mi interessavano per niente.
Questo non mi impedi di avere qualche insulsa storiella più che altro per non fare sempre la figura della sfigata che non ha mai un ragazzo.
Quello che ricordo di quel periodo sono le dure lotte che facevo con i ragazzi con cui uscivo: loro sembravano interessati solo ad infilarsi sotto i miei vestiti e io a tenerli addosso.
So che può sembrare incredibile ma in fondo stiamo parlando di un altra epoca ma io volevo preservarmi per l'uomo giusto, per il mio Grande Amore che mi avrebbe fatto scoprire il sesso, schiudendomi le porte dell'estasi ( si lo so: ho letto troppi romanzi Harmony!).
All'epoca la mia condizione di zitella era solo una leggera scocciatura : ero convinta che prima o poi l'amore arriva, se non sarebbe stata l'estate al mare sarebbe stata l'estate dell'interrail ma un bel giorno avrei conosciuto un ragazzo davvero speciale che avrebbe avuto occhi solo per me..
Nel frattempo c'erano un mucchio di cose divertenti da fare e amici con cui uscire per cui non avere un uomo non era poi un gran problema.
Ma come dicono gli antichi " panta rei" , tutto scorre e quando ho cominciato a realizzare che pian pianino tutti i miei amici si erano fidanzati, mi ha preso il panico.
Sentivo che dovevo trovare al più presto, pena lo zitellaggio eterno, un uomo, anzi un MARITO.
Tra i 27 e i 28 anni tutti i miei amici hanno cominciato a sposarsi e mi sembra di non aver fatto altro in quel periodo che andare ai matrimoni degli altri e ironia della sorte non riuscivo nemmeno a prendere il bouquè che le amiche impietosite mi lanciavano..
( Era un chiaro segnale di predestinazione allo zitellaggio anche se io mi ostinavo a ignorarlo).
Dai 25 ai 30 anni ho cercato marito come una forsennata ma più cercavo meno trovavo.
Finchè a 30 anni quando ormai mi sentivo condannata alla solitudine più totale e il mio orologio biologico urlava da fare paura ho conosciuto LUI, il salvatore della patria che colui che mi avrebbe salvato da un destino crudele di zitellaggio.
A questo punto vi aspetterete il lieto fine ma sorry il lieto fine non c'è..
Sette anni e sette giorni dopo avermi promesso di amarmi e onorarmi per tutti i giorni della sua vita e dopo avermi infilato al dito la fede di platino con il diamantino ha infilato un altra cosa in una valchiria russa e ..beh il resto è storia.
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